Borgagne è una cittadina piccola ma accogliente e calorosa, come il Sole che la illumina e la riscalda
Sita a pochi passi dai più bei mari di cristallo dell’Adriatico, con i celeberrimi Faraglioni di Torre Sant’Andrea, Borgagne ha una storia autentica da raccontare, è infatti entrata nella prestigiosa rete dei Borghi Autentici d’Italia grazie alle sue belle attrattive, alla sua ricca storia e all’immutato senso di Comunità che ancora caratterizza i suoi abitanti.
Borgagne passeggiare in un Borgo Aautentico d’Italia
Il toponimo di Borgagne deriverebbe da Borgo d’Agne, cioè Borgo dell’agnello, come già nel XIV secolo veniva chiamata questa località, caratterizzata da attività prettamente agricolo-pastorizie. Il paese, però, ha avuto anche un nome grico, Vrani, come lo chiamavano i centri vicini della Grecìa Salentina. Vrani forse si rifà al greco “ranìs”, cioè “acqua”, per indicare una zona paludosa.
Il sito fu abitato dai monaci Basiliani, giunti tra il VII e il X secolo, sfuggendo alla persecuzione dell’imperatore greco Leone III Isaurico e a quella musulmana in Sicilia e Africa. I documenti riportano Borgagne quale grancia dipendente dal monastero di San Nicola di Casole (presso Otranto), al tempo il centro politico, religioso e culturale del Salento bizantino.
La permanenza basiliana a Borgagne è testimoniata dai resti di alcune cripte, più propriamente delle laure di modeste dimensioni, una delle quali è ancora visibile sull’altura dei Caliani. Essa fu più tardi trasformata in un frantoio ipogeo, perdendo molti degli affreschi bizantini presenti sulle pareti. Ad ogni modo, intorno a questi piccoli luoghi di preghiera, scavati nella roccia, sorse un primo centro abitato, mentre nella campagna circostante nacquero alcuni casali, di cui Pasulo è sicuramente il più rilevante.
Medioevo ed età moderna
Per la storia di Borgagne del Tardo medioevo, la prima vera documentazione risale agli anni 1314 e 1337, nei quali si attesta che una nobile famiglia provenzale, gli Stendardo, possedeva rispettivamente i feudi di Pasulo e Borgagne. Successivamente, instauratosi ormai il feudalesimo, i possedimenti passarono di mano in mano a potenti famiglie straniere. I De Iserio, che venivano da Barletta, seguirono agli Stendardo: pare che di padre in figlio abbiano mantenuto il feudo fino alle lotte tra francesi e spagnoli che, nella seconda metà del Quattrocento, si contesero il Mezzogiorno. Nel 1463 Borgagne è soggetta solo al capitaneo di Lecce ed è senza un feudatario, per espressa richiesta del paese al re. Tuttavia, solo un anno dopo, il 18 giugno 1464, Ferdinando I d’Aragona, re di Spagna, donò, per servigi ricevuti, i feudi di Borgagne e Pasulo a Gaspare Petraroli, un barone ostunese; questi poi li passò al figlio Belisario. E fu quest’ultimo, nel 1497, a far erigere il nucleo originario del castello di Borgagne, in un luogo alto ed esplicitamente a difesa dell’abitato. Questo testimonia l’esistenza di un vero e proprio villaggio borgagnese, che sicuramente si estendeva per lo più nelle attuali vie “Castello”, “Conciliazione Laterano” e “IV Novembre”, nelle quali il Petrarolo fece costruire delle case-torre a presidio, visibili ancora oggi. Non c’è dubbio che queste misure difensive erano state rese indispensabili dalle varie incursioni dei turchi, che solo una ventina d’anni prima avevano assaltato Otranto e la vicinissima Roca Vecchia, e si erano anche spinti contro le masserie circostanti.
Ma nel 1531 Belisario cadde in disgrazia: colpevole di aver partecipato alla congiura aristocratica napoletana contro gli spagnoli, gli vennero confiscati i feudi e il castello. Solo alla fine del secolo i Petraroli riuscirono a riconquistare i loro feudi; nel 1601 Lucrezia Petraroli li vendette, poi, una volta per tutte a Vincenzo Maria Zimara, un facoltoso salentino di Galatina, figlio del più noto medico e filosofo Teofilo.
Siamo ormai in un nuovo periodo: il paese, ingranditosi, venne definito col termine di Stato di Borgagne, e inglobava anche il casale di Pasulo e il feudo disabitato di San Salvatore. Intanto le masserie fortificate si consolidavano nei territori circostanti; la chiesa sulla piazza, consacrata nel 1584, venne modificata nella parte anteriore, in stile barocco, dando forma quasi definitiva all’attuale parrocchiale (1611). Nel 1616 avvenne un nuovo passaggio: gli acquirenti sono ora gli Spinola, famiglia nobilissima che alla città di Genova aveva donato cardinali e Dogi. Da questi, infine, lo “Stato di Borgagne” venne ceduto ai milanesi Gallarati Scotti, che rimasero nel territorio salentino fino ai primissimi anni dell’Ottocento, quando nel 1806 fu abolita la feudalità.
Castello Petraroli

Il Castello Petraroli un tempo si ergeva ai margini del piccolo abitato di Borgagne, in direzione est, allo scopo di svolgere, con più efficacia, la sua funzione difensiva contro i pericoli provenienti dalla direzione del mare.
Il complesso presenta una pianta rettangolare che, in corrispondenza dello spigolo nord-est, ingloba parzialmente una torre innalzata nel 1498; l’anno si ricava dall’iscrizione che, murata con l’arme gentilizia del Petraroli sul versante ovest della torre, così recita: BELLISARI(us) DE PETRAROLIS / BURGANEI DO(minus) FEDERICO / REGI FIDUS IN PRI(n)CIPIUM / ARCI(s) ET TUTELAM / INCOLARUM POSUIT / TURRIUM 1498. L’iscrizione lascia intendere che, quando la torre fu innalzata a difesa dell’abitato, questo era privo di qualsiasi apprestamento difensivo; l’opera di fortificazione intrapresa dal Petraroli non si arrestò con la costruzione della sola torre che, tra l’altro, non poteva esplicare un’efficace difesa e serviva, al massimo a poter effettuare un’azione di avvistamento preventivo, ma dovette proseguire a breve tempo con la costruzione del castello la cui presenza è testimoniata già a partire dal 1531.
Il castello si sviluppa a pianta quadrata con cortile centrale, ed ha subito vari interventi, anche recenti, in relazione alla sua utilizzazione attuale ad abitazione privata. Un tempo vi erano anche piombatoi, feritoie e un fossato, prima che diverse opere di ristrutturazione alterassero alcune parti dell’edificio in maniera irrimediabile. Pertinente al castello è la piccola cappella della Madonna del Rosario.
Case-torre
Le case-torre sono costruzioni cinquecentesche la cui funzione principale, oltre a quella abitativa, era strettamente legata alla funzione difensiva dell’abitato insieme al castello. Le case-torre di Borgagne si conservano in diversi esempi: in via Conciliazione Laterano (con archetti pensili e una colonna angolare con i monogrammi di Cristo e della Vergine) e in via IV Novembre (detta “corte dell’Argallo”, un tempo casa-torre di “Don Cosma Vergallo”, come attestano due iscrizioni recuperate all’interno
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